I contrafforti di pietra eretti in epoca crociata sulla collina di Hunin non sono visibili a chi viene dalla strada libanese diretta alla Linea Blu di demarcazione con Israele. Nota nelle cronache franche del XIII secolo come Chastel Neuf e in arabo come Qal’at Hunin (Castello di Hunin), la rocca sorge ancora oggi su uno dei posti strategicamente più rilevanti di tutto il Medio Oriente.
A cavallo tra l’Alta Galilea, oggi in Israele, e il Monte Amil, oggi in Libano, questa collina da decenni ha offerto lo spazio ai due insediamenti israeliani di Misgav Am e Margaliot, fondati da famiglie di ebrei provenienti dallo Yemen e dall’Iraq.
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Chiunque controlli questa collina domina i declivi del sud del Libano sia verso il mare a ovest sia verso la piana di Hula a est. Poco più in là sorge la cittadina libanese di Adaysse, separata ormai dal resto del territorio meridionale dal muro di separazione eretto da Israele. Il muro prosegue attorno a Misgav Am e sovrasta la vista a chiunque tenti di immaginare come sia il mondo dall’altra parte. Le rovine del castello di Hunin sono visitabili solo dal lato israeliano.
Su questo lato, e non su quello libanese, è possibile andare alla ricerca delle tracce di alcuni dei Sette Villaggi, da anni rivendicati dal Libano come propri ma rasi al suolo e svuotati dei loro abitanti dalle forze israeliane ai primi di settembre del 1948. (…)
(segue su Limesonline)