Siria, una cronologia dal 2011


La guerra in Siria prosegue da più di 13 anni. Ha causato centinaia di migliaia di morti e più di 10 milioni tra profughi e sfollati. Di seguito una cronologia anno per anno delle fasi chiave del conflitto.

2011 – A febbraio scoppiano le proteste popolari nell’ambito delle cosiddette primavere arabe. La repressione governativa è dura e su ampia scala.

2012 – Le comunità anti-governative si armano e gradualmente trovano il sostegno di una serie di forze regionali e internazionali. Il Partito dei lavoratori curdi (Pkk) stabilisce una sua presenza nel nord-est. Il conflitto attrae una serie di attori statuali e non statuali, tra cui gli Hezbollah libanesi e numerose milizie straniere nei vari schieramenti. Si assiste alla radicalizzazione in chiave religiosa di tutte le componenti sociali.

2013 – Dopo gli attacchi chimici compiuti dal governo contro comunità di aree ribelli, gli Usa decidono di lasciare a Mosca l’iniziativa nel Paese. Gruppi ribelli e qaidisti locali aderiscono all’Organizzazione dello Stato islamico (Isis) che dall’Iraq risale l’Eufrate siriano trovando ampi vuoti di potere.

2014 – L’Isis si afferma in ampie zone dell’Iraq e della Siria. Gli Usa intervengono militarmente in Siria e in Iraq a capo di una coalizione globale contro gli uomini guidati dal ‘califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi. Comincia la graduale ‘reconquista’ delle forze governative nella Siria centrale, a partire dall’assedio di Homs.

2015 – A ottobre la Russia interviene direttamente nel conflitto. Scoppia la crisi dei migranti siriani verso l’Europa via il corridoio turco-balcanico. Comincia l’assedio russo-iraniano di Aleppo est. Sanguinosa battaglia di Kobane tra l’Isis e il Pkk siriano.

2016 – Gli Usa sostengono il Pkk siriano. Prosegue la lotta internazionale all’Isis lungo la valle dell’Eufrate. Russi e governativi riprendono Aleppo est.

2017 – Dopo la caduta di Aleppo est, Mosca avvia il processo di Astana, in Kazakhstan, per la spartizione, di fatto, della Siria occidentale tra Russia, Iran e Turchia.

2018 – La ‘reconquista’ governativa e russa si espande alle regioni meridionali della Siria al confine con il Golan occupato da Israele e con la Giordania. Si intensifica la campagna anti-Isis da parte delle forze curde e statunitensi. Invasione turca dell’enclave curda di Afrin. Primi accordi turco-russi per il nord-ovest.

2019 – Con la battaglia di Baghuz gli Usa decretano la fine dello Stato islamico in Siria. Scatta l’offensiva militare turca contro il Pkk siriano a est dell’Eufrate.

2020 – Nuovo accordo russo-turco per la spartizione del nord-ovest tra Idlib e Aleppo. Il default economico libanese, la pandemia e le sanzioni occidentali contribuiscono al rapido collasso dell’economia siriana.

2023 – A febbraio si registra un devastante terremoto nel sud-ovest della Turchia e nel nord-ovest della Siria. Dall’autunno, gli eventi post-7 ottobre 2023 inaspriscono la guerra tra Iran e Israele sul territorio siriano.

2024 – L’Italia è il primo Paese del G7 a riportare a Damasco un ambasciatore residente nel Paese dal 2011. A novembre scatta l’offensiva filo-turca su Aleppo e le forze curde del nord-ovest. Si indebolisce l’Iran sullo sfondo della guerra con Israele. Incertezze sul futuro di Assad.

2025 ?

,